Se son rose…Parte Seconda

Cosa intendo con “know how”? Features dei Prodotti? Cosa intendeva Olivetti con progresso tecnologico e scientifico? Ma soprattutto cosa c’entra?

Eh Signora mia! C’entra eccome!

Olivetti esprimeva molto chiaramente quale fosse il ruolo dell’Azienda nella società (formata da Imprenditori e Clienti…ci sarebbe anche la questione del mezzo di redistribuzione di Ricchezza, che però a noi non interessa) e quali mosse doveva giocare perché si piazzasse e dominasse il Mercato: progresso tecnologico. Non solo, ma ora ci interessa quello. Ora, come si applica questa cosa a noi? Beh semplice, un Prodotto, che non risponde a logiche di contenuto, ma a logiche di Profitto, deve essere qualitativamente alto e costare poco. POI essere ben presentato. Facile eh? In realtà si, almeno nella teoria.

Cosa si fa per costare poco? Siamo in un sistema globale, mercantilista, sovrattassato, la Valuta forte (€) non ci aiuta nella Competitività dei Prezzi in nessun modo e non basta più scrivere un farlocchissimo “Made in Italy” sopra al Prodotto solo perché la Legge consente questo spregio semplicemente verniciando un receiver in zamaccia da due soldi comprato in Cina. Aimè, o per fortuna, non basta più. Per costare poco servono enormi sacrifici iniziali sulla ricerca di materiali di qualità facilmente verificabili, metodi di produzione di qualità facilmente controllabili e soprattutto numeri! Qua inizia la differenza tra chi produce e chi rivende.

Se io compro un receiver in zama, ci faccio dentro due ghirigori con una fresa, poi li vernicio, magari dichiarando “Cerakote”, non sto’ creando un prodotto di qualità, sto’ rivendendo un prodotto massimizzando il guadagno e per farlo, mi basta essere un buon Influencer. Se il receiver invece lo faccio, scegliendo un alluminio adatto, 7075 per massimizzare la lavorazione, o magari 6082 per massimizzare la resa estetica, lo rifinisco in ossidazione anodica, magari “dura” per ottenere il massimo della resistenza all’usura, chiaramente il guadagno netto sarà notevolmente inferiore e per garantirmelo devo fare svariate centinaia di pezzi per rientrare degli investimenti e io che voglio questo Prodotto da presentare al Mercato per intercettare Domanda, devo avere un bagaglio di competenze notevolmente superiore. “Eh, ma sei tu quello poco sveglio!!”. Eh no caro mio, perché come dicevo prima, l’Azienda, ruota attorno all’Uomo, che è anche Cliente che prima o poi si rende conto o apprende che ha acquistato una ciofeca fatta per fare cassa, oppure non si fiderà più dell’Offerta prediligendo mercati esteri, magari Cinesi che tra le altre cose SICURAMENTE sono più competitivi e meno costosi. Insomma, hai segato il ramo su cui sei seduto.

Un’Azienda sana, che vuole intercettare una Domanda, analizza l’Offerta, trova eventuali spiragli e SUPERA i Competitor nel “know how” e nelle Features. Non è una Azienda sana se gioca al ribasso, limando sui materiali e sulla qualità sedendosi sugli allori dell’Algoritmo di Facebook. Per far capire cosa intendo con Features vorrei brevemente ripercorrere come sono arrivato ad esempio a realizzare DSL-T. Il primo silenziatore dummy in carbonio lo ho fatto su spinta di Plepa007 che aveva avviato un embrione di progetto di realizzazione di Custom su misura del Cliente (Il Rivenditore, avrebbe intercettato la Domanda, in questo caso locale, al posto mio). I clienti inizialmente non guardavano di buon occhio i colori, lo Speedsoft era ancora la dà venire e serviva un prodotto figo, serializzato e quindi a buon mercato…per il negozio. “Per il negozio” significa che ora, chi doveva guadagnarci erano in due: io, che ho dei costi di produzione e le tasse, il negozio, che deve poter acquistare e fare un rincaro che gli permetta di pagare le tasse e guadagnarci, così facendo il Cliente avrà acquistato un buon Prodotto, a buon prezzo, durevole e di qualità. Ho iniziato prima a studiare i filetti. Nel softair si usavano sostanzialmente tre filetti, M14x1, M14x1LH e M24x1,5. A questi si aggiungevano gli M20x1 femmina dei VSR. Ho preparato un silenziatore dummy adattabile a tutto, in M24x1,5 e tutte le conversioni e gli adattatori necessari per intercettare le esigenze del cliente. Nasceva il DSL1, un silenziatore in carbonio, altamente personalizzabile nella lunghezza per cui avevo già predisposto, grazie a un colpo di fortuna: la vicinanza a un fornitore valido ed economico, tutti i colori possibili ed immaginabili, dal Nero fino all’oro, con tutte le conversioni per poter intercettare ogni Cliente indipendentemente dalla marca e modello della sua Replica da Softair. Gli unici due lati negativi furono che, per abbattere i costi, dovetti standardizzare i modelli, fornendo un solo diametro (abbattendo i costi dei materiali rinunciando a questa variabile) e per avere un Costo sostenibile e un rincaro almeno sufficiente la prima produzione fu di 250 esemplari. Da questa base si trattava solo di fare passi in avanti. Analisi statistiche hanno suggerito che fosse meglio separare il DSL1 dalla sua variante in M14x1LH e farne uno dedicato risparmiando tempo e componenti, iniziai ad anodizzare scegliendo i colori in base a quale avesse più probabilità di essere venduto e via discorrendo. Il prodotto funzionava, più aumentavano i numeri, tra vendite in negozio e online, più aumentava il mio potere di contrattazione e quindi la possibilità di abbassare i costi di ogni singolo componente. Il DSL1 è uscito definitivamente di produzione solo l’anno scorso, dopo 3 anni e 800 pezzi venduti, per essere sostituito dal DSL-T che aveva la caratteristica di poter essere aperto ed equipaggiato con un Tracer di altra marca. Il DSL-T, grazie al costante miglioramento delle Features e del Know how fatto in precedenza, si compone di un pezzo extra e un pezzo differente, più complesso e preciso, al costo di 0,50€ in più dal suo predecessore ed è allo stato attuale, IRREALIZZABILE tramite stampa 3D. La coronazione del risultato è arrivata quest’anno quando il potenziale accumulato, mi ha permesso di realizzare ad un costo estremamente competitivo, un progetto di 22QB Airsoft e Plepa007: un silenziatore custom chiamato DSL-22C7 un esemplare studiato dal negozio che può ospitare una gabbia silenziante molto performante e un Tracer simultaneamente, estremamente modulabile grazie a conversioni e prolunghe, che dal momento di richiesta di preventivo per il progetto fino al primo esemplare venduto ha richiesto DUE SOLE SETTIMANE!

Gli altri, dico, gli Influencer, li fanno ancora di plastica stampata in 3D….