Se son rose…Parte Prima

La Cavalcata delle Valchirie, cito brevemente da Wikipedia, “è un celebre brano tratto dall’opera “Le Valchirie” di Wagner, scritto tra il 1851 e il 1856” che anche il peggiore analfabeta musicale, ora, sta canticchiando mentalmente, credo sia il sottofondo adatto allo spettacolo che mi si para davanti agli occhi quando immagino l’approccio medio dell’Offerta Italiana alla Domanda, nazionale e non, del Mercato professionistico del Softair.

Una premessa: scrivo questo articolo, il primo di una lunga serie, spinto da Luca, il mio Web Manager, che mi ha detto di farlo perché… si: serve per la SEO, serve per il Sito e devo imparare a smetterla di buttare via il tempo coi “post” e le “stories” concentrandomi sull’interc… aaaah ma chi se ne frega: questo è il primo articolo del mio Blog sul Softair. Serve farlo per gli algoritmi dell’Internet e serve a me che devo uscire dall’anonimato per presentare prima di tutto me stesso al Mercato, perché io, non inteso come Stefano, ma come Core Airsoft Italy, ho deciso che voglio essere un’Azienda nel senso “Olivettiano” del termine. Sarà un Blog sul Softair, da un punto di vista economico, aziendale e imprenditoriale. Ne ho viste abbastanza: sono ben oltre la decade di gioco e prossimo alla decade come imprenditore e penso di poterne parlare con occhi affidabili e di esperienza.

Oggi, 14 luglio 2023 (data in cui scrivo questo articolo, non sapendo ovviamente quando lo pubblicherò), mi trovavo in quel di Milano e ascoltando il chiacchiericcio degli amici astanti ho ricevuto una notizia che da un lato mi ha provocato una forte empatia, dall’altro la soddisfazione di aver azzeccato il futuro: il, penso io, Influencer più importante e proficuo del panorama italiano è stato bannato da Instagram. E no amico mio, so che sei meglio di così: non è colpa degli haters che ti segnalano: è colpa di un buco normativo in materia di Editoria che consente, in nome della (presunta) tutela della Community, di censurare contenuti e materiale non graditi al Proprietario Amministratore della piattaforma social ledendo, sospetto, tutta una serie di diritti garantiti dalla Costituzione Italiana. Non mi dilungherò troppo in questo, ne parleremo, per ora caro amico accetta il mio umile BENVENUTO NEL CLUB. Io ho uno Shadowban definitivo su Instagram da circa 3 anni e se voglio affermare la mia Azienda, devo farlo per le vie più “classiche” o se vogliamo, le più difficili.

Sono passati otto anni dall’inizio del mio percorso e ho fatto un numero spropositato di scelte sbagliate, ma anche molte meno sbagliate e oggi quello che ho coltivato sacrificando “il lato social” sta finalmente dando i suoi frutti. Il famoso proverbio a cui fa il verso il titolo di questo articolo “se sono rose fioriranno, se sono spine pungeranno”, vuole essere un augurio di successo per un progetto complesso, colmo di rischi e dagli esiti incerti, ma voglio arrogarmi il piacere di dirlo: qualcosa l’ho prevista! Avevo previsto che piuttosto che buttare tempo sui social fosse meglio costruire know how, avevo previsto che piuttosto che collezionare tanti followers era meglio collezionare fornitori economici ed affidabili, clienti di diversi livelli intercettandone le peculiari esigenze, avevo previsto che studiare approcci aziendali in diverse dottrine economiche,  il mercantilismo, il globalismo, passando per le basi economiche come il cambio delle Valute, ecc. ecc. mi avrebbe aiutato, ma soprattutto ho fatto la previsione più umile e migliore di tutte: se fai componentistica, non fai il Preparatore!

Con ordine: Olivetti è, nel caso non si fosse capito, un mio punto di riferimento, un modello di imprenditore e di Uomo (e Politico). Vedeva l’Azienda in un modo molto preciso: l’Uomo era al centro di essa e da questa frase fatta di poche parole, si apre una galassia di considerazioni da tenere a mente, sia su noi stessi, sia sul Cliente che è esso stesso Uomo, al centro dell’Azienda. Quello a cui assisto tutti i giorni sui social è un susseguirsi di autocelebrazioni e autoriferimenti, ricerca del contenuto (non del Prodotto) e caccia alla statistica (non al Profitto). E qui mi fermo, considerando quanto detto assolutamente lecito, non mi metterò a parlare di “dissing” e stupidaggini del genere che sono più funzionali all’Ego (di cui i social sono una unità di misura) che all’Azienda. Insomma, i gentili Competitor, che più che Competitor, sono appunto, Influencer e quindi non Competitor, le due cose non possono coesistere, non vendono Prodotti, ma vendono loro stessi e questo porta risultati nel breve termine grazie a un più o meno efficiente sfruttamento degli Algoritmi, ma poi non ripaga, per colpa del sistema Azienda che risulta inconsistente.

Ci tengo a precisare: il mio non vuole essere un tentativo di screditare le Valchirie, ma più una critica all’approccio che si sceglie per intercettare la Domanda.

#Lebbasi dell’Economia ci dicono che la Domanda è la quantità di consumo richiesta dal Mercato, che è il luogo dove la Domanda e l’Offerta si incontrano, che è la quantità di bene che viene messa sul Mercato. Insomma, una allegra comitiva dove la Domanda sono i Clienti, l’Offerta sono i nostri Prodotti e il Mercato è il luogo in cui si determina il prezzo dei Prodotti. E qui inizia la prima stortura di cui ho esperienza. I prezzi sui siti di molti miei Competitor (li chiamo Competitor per doverosa educazione, non sono Competitor perché sono Influencer), normalizzati agli standard qualitativi (materiali usati, tecnologie sfruttate, variabili e personalizzazioni) sono completamente a casaccio e seguono il prestigio del Brand più che le leggi di Mercato. E questo è un FATTO: lo dimostra il fatto che sono facilmente reperibili delle Outer Barrel in Fibra di Carbonio, in tutto uguali alle mie nella funzione, ma realizzate con materiali scadenti (plastica al posto di alluminio aeronautico e titanio), tecnologie non all’altezza degli standard qualitativi ed al mantenimento di essi (stampa 3D “casalinga” al posto di produzione industriale certificata ISO), senza possibilità di scegliere lunghezze e colori (al massimo vernice piuttosto che finiture di pregio), ben più costose delle mie. Perché? Perché seguono la logica del prestigio del Brand (sono più famoso perché l’algoritmo mi genera visualizzazioni sui social) e non la Legge della Domanda e dell’Offerta (prodotto migliore al prezzo più basso). E tu mi dirai: “EMBE’!? Sei geloso perché lui vende grazie ai followers?!?”. Eh no caro amico dalla capacità di attenzione di un pesce rosso, ricordi? Ne abbiamo parlato prima! Se hai puntato sul Brand e vieni bannato dai Social, stringo per semplificare il concetto, NON ESISTI PIU’ sul Mercato! Il prodotto, che esiste solo grazie al Brand, “deficita” di altre due parti fondamentali: il piazzamento sul mercato globale (e-commerce) e la base “know how” perché piuttosto che rincorrere la Feature mancante nei prodotti degli altri Competitor, per colmare il gap tecnologico e qualitativo, si è preferito spingere sul marchio e sul prestigio.

Riassumendo: una buona Azienda, per piazzarsi efficacemente sul Mercato deve analizzare tre macro-aree:
– avere un Prodotto di qualità che costa poco, supportato da Know how e costantemente migliorato nelle Features;
– avere un buon Brand alla base che sappia come spingerlo;
– sfruttare al meglio le piattaforme che gli permettano di lanciarsi nel mercato globale garantendo il Profitto per l’Azienda.

Io ho sacrificato il secondo punto per concentrarmi sugli altri due. Questo articolo risponde all’esigenza di lavorare, in particolar modo, sul terzo punto. Il secondo, come avevo ampiamente previsto, diventerà, per il nostro Mercato, sempre meno preponderante per i motivi precedentemente descritti.